FOLLOW-UP RETI DI CONFIDI
In data 13 febbraio 2013 si è riunito il comitato tecnico di Assoconfidi per discutere delle problematiche operative riscontrate fino ad ora dalle “Reti di Confidi”. Per l’occasione erano presenti anche i principali esempi, a livello nazionale, di queste particolari forme di aggregazione attraverso i loro rappresentanti. Le reti in questione erano le seguenti:
- RETE FIDI NORD EST;
- CONFIDI BARICENTRO ALTO ADIGE;
- COFITER;
- RETE CONFIDI SICILIA;
- COOPERFIDINET.
La riunione aveva come obiettivo principale quello di far emergere le problematiche relative al sistema delle reti di confidi in particolare:
- Utilizzo del fondo centrale da parte delle reti di confidi è per loro si riscontra un problema di accesso al fondo centrale come rete, infatti non vengono riconosciuti come unico soggetto e quindi possono accedere solo ed esclusivamente come singolo confidi e non come una aggregazione; infatti si dovrebbero prevedere forme di accesso anche per queste strutture altrimenti gli sforzi eseguiti per la trasformazione saranno in parte vanificati dall’impossibilità di utilizzare questo strumento.
- Richiesta di fondi pubblici per il rafforzamento delle Reti di Confidi (… e non solo) è i confidi che si sono aggregati in rete in questi duri anni di crisi si sono visti doppiamente penalizzati per via dei costi che hanno dovuto sostenere per implementare tale struttura e per via degli elevati tassi di default che le imprese che chiedono garanzia hanno subito in questi duri anni; inoltre le risorse pubbliche risultato sempre più scarse e gli interventi che vengono messi in piedi per sostenerli non sono sufficienti. I confidi sono strutture che hanno evitato (anche se in parte) l’effettivo verificarsi di un “Credit Crunch” che avrebbe messo in ginocchio la nostra economia molto più di quello che è già avvenuto, pertanto è ingiusto che questi strumenti, che potrebbero essere anche definiti “di politica economica” vengano sottovalutati e poco sostenuti da parte delle istituzioni pubbliche.
