CONVEGNO ASSOCONFIDI SU ANTIRICICLAGGIO

 

Il giorno 23 settembre 2011 la Confapi era presente al convegno organizzato da Assoconfidi, in materia di “Disciplina in materia di contrasto al riciclaggio di denaro proveniente da reato e finanziamento del terrorismo”.

Il convegno è stato diviso in due parti:

  • Una sessione istituzionale, tenutasi dalle ore 10.00 alle ore 11.30, dove sono intervenuti Antonio Marrone della Banca d’Italia, Federico Lucchetti del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Clemente Carfora dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia;
  • Una sessione tecnica, che andava dalle ore 12.00 alle ore 15.00, dove sono intervenuti Salvatore Tedesco dell’Università Cattaneo LIUC, Tenente colonnello della Guardia di Finanza e Silvano Giuntoli, Giancarlo Guarnaccia della società OASI Spa, Giuseppe D’Antona e Marco Stellin KPMG Spa e Giuseppe De Marco Co.Ba.Co. Srl.

Lo scopo del convegno era quello di far comprendere e chiarire i punti di incertezza legati al provvedimento recante disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l’utilizzo degli intermediari e degli altri soggetti che svolgono attività finanziaria a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, ai sensi dell’art. 7 comma 2 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n.231. In particolare si sono avuti chiarimenti su:

·        Presidi organizzativi, dove il dott. Antonio Marrone (Banca d’Italia), ha più volte sottolineato che gli intermediari devono avere un adeguato assetto organizzativo ed un’adeguata dotazione patrimoniale per tutti i rischi a cui sono esposti. Indicando che bisogna istituire presso l’intermediario la funzione antiriciclaggio e la conseguente nomina del relativo responsabile (in questo caso è ammesso l’outsourcing, e l’attribuzione della responsabilità ad un amministratore purché privo di deleghe), spiegando anche l’assetto di governance che l’intermediario dovrebbe avere. Infine specificando i principi delle nuove disposizioni: dove ci deve essere una chiara distinzione di compiti e responsabilità tra le funzioni di supervisione strategica, gestione e controllo; efficacia ed efficienza dell’azione di controllo; flussi informativi idonei a consentire scelte consapevoli;

·        Individuazione del responsabile SOS, dove i dott. Giuseppe D’Antona e Marco Stellin, hanno indicato che può avvenire attraverso: l’istituzione di una nuova funzione (in tale impostazione sarà inserita una nuova unità organizzativa facente parte del secondo livello di controllo del sistema dei controlli interni); l’attribuzione dei compiti ad una funzione già esistente (al riguardo la manovra indica chiaramente le funzioni deputate: il risk management o la compliance mentre non è consentita l’attribuzione all’internal auditing); esternalizzazione (la funzione viene affidata all’esterno ma resta la necessità di individuare un responsabile interno); esternalizzazione in ambito di gruppo (la funzione viene accentrata nella capogruppo con l’individuazione di un referente antiriciclaggio nella controllata).