CONVEGNO CONFIDI, FONDO CENTRALE DI GARANZIA PER LE PMI ED EVOLUZIONE NORMATIVA DI MERCATO DEL CREDITO

 

Lo scorso 8 maggio presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito dell’osservatorio per il credito ove la Confapi è invitata con suo membro del comitato di gestione del Fondo di Garanzia per le PMI, è stata presentata una ricerca sui confidi in Italia a cura del Comitato Torino Finanza, che ha analizzato i bilanci dei confidi al 2010 oltre ad aver “intervistato” i 10 confidi più grandi italiani.

Il Ministro Passera ha aperto i lavori sottolineando l’importanza del ruolo dei Confidi di fatto dimostrata anche dai recenti interventi legislativi, in particolare il “Salva Italia, aumentando le risorse a disposizione del Fondo centrale di garanzia per le PMI, nonché aprendo il capitale dei confidi stessi alle grandi imprese non finanziarie e enti pubblici.

Nell'ordine hanno parlato Stefano Firpo (Capo Segreteria Tecnica MiSE) sul quadro delle misure di intervento del MiSE, Claudia Bugno (Presidente Comitato di gestione FCG) sull'operatività del Fondo Centrale, Alessandro Rivera (D.G. Capo Direzione Sistema Bancario e Finanziario, MEF) sul nuovo quadro di regolamentazione degli intermediari finanziari e Antonella Baldino, (Responsabile Gestione Fondi Pubblici MCC), sugli strumenti di finanza per lo sviluppo, Roberto Quaglia (Responsabile della ricerca patrocinata dall’osservatorio per il credito), Corrado Baldinelli (Vigilanza Banca d'Italia) sulle problematiche di trasparenza dei bilanci dei confidi

Dalla ricerca che viene presentata, ma soprattutto dagli interventi a seguito della stessa, essendo la ricerca limitata nel tempo e con alcuni dati non coincidenti con l’attuale situazione economica, emerge che la principale problematica è rappresentata appunto dalla necessità di una maggiore capitalizzazione dei consorzi di garanzia collettiva fidi che può avvenire attraverso aumenti di capitale da parte dei soci o attraverso l’utilizzo della controgaranzia a ponderazione zero del Fondo Centrale di Garanzia. Dall’analisi è emersa la carenza reddituale dei confidi che limita la possibilità di autocapitalizzarsi.

Altro fronte su cui basare il futuro dei confidi è anche la valorizzazione delle garanzie di Basilea II compliant da parte delle banche, con il riconoscimento da parte degli istituti di credito degli sforzi fatti e dei costi sostenuti per garantire efficienza e competitività ai consorzi al fine di ribaltare il minor costo di rischio anche sulle pmi beneficiarie finali della copertura del Fondo.

Ulteriore necessità è rappresentata dall’esigenza di dotarsi di canali di vendita più strutturati e specializzati, per i quali però sono necessari investimenti rilevanti e per i confidi 107 di diversificare il proprio fatturato generato in funzione della possibilità di offrire prodotti differenti dalle garanzie..

Obiettivo del Ministro è rendere molto più sinergici i rapporti tra i vari soggetti che a diversi livelli operano nel settore di accesso al credito, cioè banche, finanziarie regionali, confidi ed, infine, Fondo centrale di garanzia a sostegno delle PMI italiane, organizzando altri incontri di confronto sistematici con il sostegno del Governo.