DATI SU UTILIZZO FONDO MCC

 

Uno degli interventi messi in atto dal governo, per ridurre gli effetti della crisi e migliorare l’accesso al credito alle PMI, è stato quello di introdurre il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia (FCG) e il riconoscimento dello stato italiano come garante di ultima istanza.

Nel periodo che va dal 1 gennaio al 31 dicembre 2012 l’operatività del fondo ha continuato a mostrare una dinamica positiva rispetto ai livelli del 2011. Le richieste di accesso evidenziano un incremento del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (62.069 domande pervenute).

A una variazione nel mese di gennaio, pari al 11,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono seguite variazioni negative (dallo 0,4% di febbraio al 28,3% di aprile), e di nuovo incrementi mensili protrattisi fino a novembre (del 14,0% in maggio, del 12,5% in agosto e del 23,9% in novembre.

Nel periodo che va dal 1 al 31 dicembre 2012 si segnalano che le variazioni positive ci sono state per:

  • le operazioni per le imprese di piccola e media dimensione (rispettivamente dal 28,9% al 30,7% e dal 7,5% al 8,7%);
  • le imprese artigiane un +19,9% (totale domande 2012, 12.387);
  • le imprese localizzate nel Nord (dal 46,4% al 48,5%).

La distribuzione delle operazioni accolte nel 2011 evidenzia che le imprese del Nord rappresentano la percentuale più elevata (48,5%), mentre per il Centro (20,3%) e per il Mezzogiorno (31,2%).

Per quanto riguarda i settori di attività, l’industria rappresenta il settore prevalente attestandosi sul 43,5% a fronte del 33,1% del commercio.

L’andamento medio delle richieste di garanzia si aggira, per un finanziamento di breve-medio periodo a Euro 115.300, mentre per finanziamenti di medio-lungo periodo è pari a Euro 154.700.

Nel 2011 sono state ammesse alla garanzia del Fondo 61.408 (su totale domande presentate 62.069) operazioni (+3,5% rispetto al 2011), per un volume complessivo di finanziamenti accolti pari a Euro 8,2 miliardi, e un importo garantito pari a Euro 4,0 miliardi.

Infine l’incidenza delle domande escluse si attesta su una quota annua pari al 1,4%, dove si segnalano le motivazioni più rilevanti per tale esclusione:

  • cash flow insufficiente al pagamento della rata (21,6% del totale);
  • elevato passivo circolante in relazione al fatturato (16,9% del totale);
  • basso rapporto del MOL sul fatturato (13,3% del totale).

I Confidi appartenenti a Fincredit Confapi, nel periodo preso a riferimento, hanno visto accolte 22.007 operazioni, dando luogo a poco più di 3 miliardi di euro di finanziamenti, garantiti dal Fondo per circa 1,4 miliardi di euro.