RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE DELLE GARANZIE DETERIORATE

La scorsa settimana Banca d’Italia ha emanato una comunicazione sulle modalità per la corretta rilevazione e segnalazione delle garanzie deteriorate.

Nella comunicazione l’Autorità di vigilanza sostiene di aver rilevato in alcuni casi una discordanza tra l’effettivo profilo di rischio delle posizioni e la loro rappresentazione nelle segnalazioni inviate dai Confidi. La diversa valutazione deriverebbe sia da una scarsa attenzione delle strutture nella classificazione delle garanzie rilasciate sia dalla difficoltà delle stesse nel rilevare in itinere il peggioramento delle posizioni garantite.

Per questa ragione la Banca d’Italia invita i Confidi a rafforzare l’analisi del merito creditizio nel corso dell’istruttoria e nella successiva fase di monitoraggio e a mettersi nelle condizioni di disporre di tutte le informazioni necessarie per una corretta concessione della garanzia e un efficace monitoraggio dei rischi, attraverso lo scambio delle informazioni utili ad una corretta classificazione, valutazione e segnalazione all’Organo di Vigilanza. Il confidi, infatti, deve essere messo in grado di conoscere tempestivamente se la banca garantita modifica la posizione del cliente, sulla base dei vari gradi di anomalia previsti dalle disposizioni della Banca d’Italia.

La federazione, in via congiunta con Assoconfidi, è da tempo impegnata in un tavolo tecnico con ABI al fine di giungere alla condivisione di un flusso informativo standardizzato dalle banche ai Confidi. Le affermazioni della Banca d’Italia riportate nella presente comunicazione possono rappresentare, a parere della Federazione, un utile contributo per superare la situazione di parziale stallo che il sistema bancario sta determinando su questo fronte.

Vengono inoltre fornite alcune indicazioni in merito alla corretta rilevazione delle garanzie deteriorate, specificando che devono essere classificate come “sofferenze” o come “altre esposizioni deteriorate” quelle i cui debitori o le cui esposizioni sottostanti, in base alle valutazioni interne del confidi e/o all’informativa ricevuta dagli intermediari garantiti, risultano essere rispettivamente in “sofferenza”, ovvero “incagliate”, “ristrutturate”, “scadute deteriorate”.

Ne deriva che la classificazione da parte del Confidi delle posizioni che si trovino in uno stato diverso da quello in bonis deve essere il risultato del suo processo di monitoraggio e di valutazione interna o dell’allineamento rispetto alla rilevazione effettuata dalla banca.

Resta però da sciogliere il nodo più importante, che riguarda il corretto ed effettivo scambio di flussi informativi tra la Banca e il Confidi, senza il quale il processo suindicato non può avere luogo, rischiando di mettere in difficoltà i Confidi nel rispetto delle scadenze e degli obblighi cui adempiere.