UTILIZZO FONDO CENTRALE DI GARANZIA GENNAIO – MAGGIO 2012

 

Sono stati resi disponibili i dati aggiornati sull’utilizzo del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, istituito con L. n. 662/1996, art. 2 comma 100, lett a) fino a Maggio 2012.

Nel periodo che va dal 1 gennaio al 31 maggio 2012 le richieste di accesso al Fondo di Garanzia confermano una dinamica generale negativa rispetto allo stesso periodo del 2011 (-4,5%): nell’ultimo mese, però, si registra un sensibile incremento delle domande pervenute pari al 14,0%.

Come già rilevato per il 2011, si segnala un’ulteriore diminuzione del finanziamento medio accolto, passando da € 160,2 mila nello stesso periodo dell’anno precedente a € 125,0 mila, e ciò si riscontra con riferimento a tutte le tipologie di imprese e di operazioni. “Questo dato”, spiega Claudia Bugno, Presidente del Comitato di Gestione del Fondo di Garanzia per le PMI, “è l’indicatore del fatto che gli investimenti di un certo importo si sono ridotti e che sempre più imprese, non micro, fanno ricorso al Fondo centrale per piccoli importi determinando la polverizzazione delle operazioni. Con l’imminente uscita del decreto sul Fondo di garanzia ci si augura di dare una nuova spinta all’aumento degli investimenti contribuendo alla crescita economica del Paese.”

La gran parte delle PMI ha fatto ricorso alla garanzia per esigenze di liquidità (84,2% del totale) per un finanziamento medio pari ad € 118,7 mila; le operazioni a fronte di investimento corrispondono al 15,8% del totale e sono caratterizzate da un finanziamento medio più elevato (€ 158,2 mila).

Il dato più significativo sull’importante sostegno del Fondo nei confronti delle PMI è però rappresentato dal significativo numero di imprese ammesse in assenza della presentazione di garanzie reali: si conferma che il 99,6% del totale ha avuto accesso al finanziamento senza prestare garanzie reali, mentre solamente lo 0,4% ha presentato garanzie costituite da pegni o da ipoteche.

La gran parte delle domande accolte riguarda imprese localizzate nel nord (47,5%) e nel Mezzogiorno (31,6%); il settore industria rappresenta il comparto con la quota più elevata di domande ammesse (44,0%), cui seguono il commercio (38,7%) e i servizi (16,7%).

La gran parte delle operazioni ammesse fa riferimento a imprese di micro dimensioni che rappresentano il 63,3% a cui seguono quelle di piccole dimensioni (28,9%) e le medie (7,7%).

Rispetto al complesso delle richieste accolte, le operazioni di controgaranzia rappresentano la quota prevalente (69,9%) seguite dalle domande di garanzia diretta (30,1%).

In ultimo, l’incidenza delle domande escluse dall’inizio dell’anno risulta molto contenuto (1,1%): le motivazioni di esclusione delle domande sono individuabili principalmente in 1) cash flow insufficiente al pagamento della rata (24,2%); 2) elevato passivo circolante in relazione al fatturato (14,4%); 3) basso rapporto del MOL (margine operativo lordo) sul fatturato (11,4%).

I Confidi appartenenti a Fincredit Confapi, nel periodo preso a riferimento, hanno visto accolte 7.194 operazioni, dando luogo a poco più di 1 miliardo di euro di finanziamenti, garantiti dal Fondo per circa 450 mln di euro.